martedì, dicembre 20, 2016

TAPPA EXTRA DEL BLOGTOUR MISSIONE A MANHATTAN DI CHIARA SANTOIANNI

Buona sera, bloggers e lettori! Come sempre, a causa dell'università, sono di fretta. Non ho ancora finito di fare quello che devo,ed è da stamattina che non faccio altro che fare spagnolo o letteratura spagnola, mentre una vocina nella mia testa mi ricorda che DEVO ASSOLUTAMENTE finire di scrivere la tesi di laurea durante le vacanze di Natale. Queste sono le ragioni per cui, a partire da questo mese fino in marzo, sarò quasi assente nel blog. Avrete naturalmente i Best Books Awards e Flops of the Year, ma nient'altro. Purtroppo ho molto da fare e non riesco a stare dietro a tutto. Va beh, lasciamo perdere tutto questo, perché vi devo parlare dei personaggi di "Missione a Manhattan" di Chiara Santoianni, il seguito di "Cocktail di cuori", che ho avuto l'onore di recensire per voi.

PREMESSA
A dire la verità non mi aspettavo un proseguo della storia di Penelope e Robin, a me piaceva l'idea che la loro storia fosse finita col primo libro perché forse non riuscivo ad immaginarmi come avrebbe potuto continuare. Se avete letto la mia recensione su Goodreads, allora saprete che ho dato tre stelline e mezzo al romanzo, non perché non mi sia piaciuto, l'ho trovato carino e divertente... Ma non me ne vogliate male se stavolta vi dico che ho trovato irritante Penelope Pinto e il suo sogno di  dimostrare al suo editore di essere una scrittrice valida.

TRAMA (da Goodreads)
La 25enne Penelope Pinto ha ormai trovato la sua strada nel mondo editoriale. Dopo aver pubblicato il suo primo romanzo con la prestigiosa Martin & Cooper di Londra, è stata assunta nella casa editrice come addetta al marketing: le sorti dei più noti autori di bestseller − dopo l’impietoso editing dello spocchioso collega Edmund Zum Thor − passano per le sue mani. Tra party letterari e serate modaiole con l'amica inglese Olivia Parker-Kensington, e il rapporto con Robin, aitante space-clearer con la mania per l'ordine, la vita di Penny scorre tranquilla, con l'obiettivo di un suo nuovo romanzo e di un probabile avanzamento di carriera. Finché la sparizione di importanti documenti dal computer di Edy Thor non mette in discussione il futuro della casa editrice e, con esso, la promozione di Penelope! Non resta che mettersi sulle tracce del misterioso hacker, attraversando l’Atlantico fino a Manhattan per incontrare uno scrittore del Bronx, un politico rampante, una stagista arrivista, in una corsa contro il tempo: riuscirà Penelope a smascherare i colpevoli, a salvare la casa editrice e ad arrivare in tempo al matrimonio della sorella Carmela a Sorrento?

ANALISI DEI PERSONAGGI
PENELOPE PINTO
Penelope è la protagonista di questi romanzi,una ragazza goffa, dolce e pasticciona. Ha pubblicato un romanzo con la Martin & Cooper, poi è stata assunta da questi ultimi come direttrice marketing. Penelope aspetta di compiere il grande salto e di dimostrare che è una scrittrice che vale tanto quanto i suoi colleghi del mondo editoriale. Un giorno, incapace di resistere alla tentazione viola il computer dell'editor della casa editrce, Edy zum Thor, e salva della musica e dei contatti di alcuni scrittori...per poi crollare addormentata sulla sua scrivania. Penelope è convinta di aver cancellato lei tutti i file, e più volte si pente di ciò che ha fatto,ma solo dopo mille peripezie rivela la verità a Edy. La sua voglia di dimostrare qualcosa a tutti i costi la può rendere a dir poco irritante, forse è per questo che non l'ho apprezzata molto in questo sequel. 

ROBIN
Robin è il clear-cutter di cui si è innamorata Penelope alla fine del primo romanzo e con il quale ora convive da un bel po' di mesi. Robin è maniaco della pulizia e dell'ordine, ma mi sono rivista in lui. E' un ragazzo dolce, premuroso e comprensivo, che pur di stare vicino alla sua ragazza nell'avventura pericolosa nella sua quale si  è imbarcata per salvare la casa editrice dal fallimento, è disposto a seguirla pure a New York. E sarà proprio lui a sorprendere i lettori alla fine... Come? Dovrete leggere il libro per scoprirlo!

OLIVIA PARKER-KENSINGTON
Olivia è una ricchissima e bellissima ragazza figlia dell'alta società inglese, sua madre Diana è un'ex attrice mentre suo padre è un ricco uomo d'affari. Olivia è vegana solo a parole, poiché costringe gli amici a mangiare come dovrebbe mangiare lei; mentre lei mangia ciò che i suoi amici vorrebbero mangiare. Adora le feste, gli abiti d'alta moda e fare shopping nelle boutique. 

EDMUND "EDY" ZUM THOR
Edy zum Thor è l'editor più bravo e competente della casa editrice Martin & Cooper, ogni romanzo che passa nelle sue mani diventa un capolavoro e sbanca le vendite. Edy è anglo-tedesco, ecco perché ha la flemma degli inglesi e la durezza dei tedeschi, è metodico, ordinato e preciso. E' temuto e venerato nel suo ufficio, tanto che viene chiamato dai suoi colleghi "Il Divino".

MEGGY MARSHMALLOWS
E' l'addetta alla contabilità.

ANTHONY WRIGHT
Autore di Potere Negato e zio di Madison, stagista nell’ufficio del vicesindaco, Anthony è un uomo burbero ma di buon cuore, infatti ha scritto il romanzo per vendicarsi di un torto subito dalla nipote.

CARMELA PINTO
Carmela è la sorella di Penelope, finalmente si sposa con il suo fidanzato storico Vincenzo e la sua idea di matrimonio "casto e semplice" mi ha ricordato quello del Boss delle Cerimonie xD E'una giovane donna simpatica e divertente, che tiene molto alla sua famiglia.

Buone letture e buone feste, lettori!
xoxo,
Giada

mercoledì, dicembre 14, 2016

NUOVA USCITA BUTTERFLY EDIZIONI: Un amore di Natale di Flavia Principe

Buona sera, bloggers e lettori! Scriverò questo post al volo perché ho lo spezzatino sul fornello che sta cuocendo, e imbranata come sono io, sono capace pure a bruciarlo xD Vi presento l'ultima uscita del 2016 della CE Butterfly Edizioni, che come sapete è una delle mie preferite *---* Buona lettura!

Titolo: Un amore di Natale
Autore: Flavia Principe
Casa editrice: Butterfly Edizioni
Disponibile solo in ebook su Amazon e kindle unlimited
Pagine: 184
Prezzo: 2,99 € (in offerta a 0,99 fino a domenica)
Data di uscita: 14 dicembre 2016

TRAMA:
Daniela ha 28 anni, si è lasciata alle spalle una relazione finita male ed è segretamente innamorata di Massimiliano, che lavora due piani sotto al suo nello stesso centro commerciale.
Ha avuto a disposizione anni per osservarlo, studiarlo, ammirarlo e si è costruita un sogno a occhi aperti su loro due.
Resistere ai bellissimi occhi blu di lui è quasi impossibile, soprattutto quando le si presenta l'occasione che ha sempre aspettato: uscirci insieme e conoscerlo.
Tutto potrebbe andare per il meglio se nel loro camino non si palesasse l'amico di lui: William.
Tra loro c'è una sintonia sconvolgente che la confonde, hanno molti interessi in comune, inoltre lui sembra saperle leggere dentro. Daniela comincia a provare un'irresistibile attrazione per entrambi, e la paura di ferire e deludere le aspettative di uno dei due le impedisce di fare una scelta. Ma il cuore conosce già la risposta che la mente rifiuta e alla fine saranno i sentimenti a trionfare, consentendole di rendere ancora più magico il suo Natale.

xoxo,
Giada

RELEASE BLITZ OF DARK SURRENDER BY RACHEL VAN DYKEN

Buona sera, bloggers e lettori! Ecco il release blitz del momento di un'autrice che è nella mia wishlist da secoli, ma che devo ancora acquistare... Chi sarà mai? Sì, è proprio Rachel Van Dyken, arrivata in Italia con la trilogia di "Ricordati di perdonare". Buona lettura!




Dark Surrender is LIVE and only $1.99! So snag this complete paranormal stand alone and read all about why having a male siren try to seduce you isn't all it's cracked up to be!Dark Surrender si può acquistare in tutti gli store per 1,99 dollari! Comprate questo paranormal stand alone che spiega perché avere un tritone che prova a sedurti non è poi così male!

Blurb
Never met a male siren before?
You're about to....
Non avete mai incontrato un tritone prima d'ora?
State per incontrarlo...

I grew up as a prince...
And lead the life of a King. 
Sono cresciuto come un principe...
E conducevo lo stile di vita di un Re.

There isn't anyone or anything that doesn't want me, that isn't attracted to me. They can't help it. And I sure as hell don't want them to. I live for their lust, I crave touch like an addiction, I make them beg on their knees for one, simple, caress.
As a male siren it's my job to feed off emotion.
And I was happy to do it.
I am happy to do it. 
Non c'è niente o nulla che non mi voglia, che non sia attratto da me. Non possono farne a meno. E io, sicuramente non voglio che smettano. Vivono per la loro lussuria, desidero il loro tocco come una droga, li faccio inginocchiare ai miei piedi solo per una semplice carezza.
Come tritone è il mio lavoro cibarmi di emozioni.
Ero felice di farlo.
Sono felice di farlo.

What I'm not happy about? Being told I have to mate with some withering human and stay loyal to that one person for the next few centuries. There's a war coming and being the idiot I am--I offered to take one for the team in order to help a friend.
Now my sexual appetite is taking a freaking kick in the nuts.
And I'm left wondering if it's worth it.
If she's worth it, with messy hair and dirty human hands.
But I have a world to save.
A job to do. 
Di cosa non sono felice? Che mi venga ordinato di fare amicizia con qualche altezzoso umano e rimanere fedele alla stessa persona per i prossimi secoli. C'è una guerra che sta per scoppiare e, da idiota quale sono, ho deciso di offrirmi come colui che aiuterà i suoi amici.
Adesso il mio appetito sessuale ha ricevuto un calcio nelle palle.
E mi chiedo se ne valga la pena.
Se lei ne vale la pena, con i suoi capelli spettinati e le sue lerce mani umane.
Ma ho un mondo da salvare.
Un lavoro da compiere.

Now, if only, she would just let me do it rather than fighting me at every turn. I've lived lifetimes as the most irresistible being on the planet.
Only to meet my match.
With one.
Measly.
Human.
They say hells hot. They're wrong.
Because Hope, my little human, is way hotter.
And before this is over--she may just singe me alive.
Ora, se solo lei mi lasciasse fare quello che devo fare invece di mettermi i bastoni tra le ruote, sarebbe utile. Ho vissuto decine di vite come l'uomo più irresistibile del pianeta.
solo per incontrare la mia compagna. 
Una semplice.
Umana.
Loro dicono che è sbagliato. Non me ne frega un cazzo.
Perché Hope, la mia piccola umana, è decisamente bellissima.
E prima che tutto questo finisca, riuscirà a mandarmi a fuoco.



Excerpt 

Estratto

To say I was pissed.
Ero infastidito.
To say I was angry
Ero incazzato.
To say I was intrigued. 
Ero intrigato.

I couldn’t decide which emotion was going to win out, which made her all the more exciting. Sirens, for the most part, kept their physical appearance at a five. On a scale of one to ten, a five meant that you were clearly above average but not to the point that a person would literally sell a kidney and spleen in order to sleep with you.
No, the selling of body parts came at six.
Seven meant they were willing to commit a crime and sell body parts.
Eight was when they neared the wailing stage. I typically called it bartering, where they asked what they could possibly do in order to gain just one taste, anything, anything at all!
Nine was a rarity. I was a nine when I was tired, when I wanted a piece of ass from someone hot, and I didn’t want to make a big fuss over it. But a nine was dangerous because showing myself at a nine made it easier to wipe the individuals’ memories. Meaning I was more than likely cursing them to a life where they would never settle down because they’d be stuck comparing me to some sad human male with a beer gut, and he’d always fall short.
Even the Toms fell short.
Tom Brady. 
Non riuscivo a decidere quale emozione prevalesse, quale la rendesse più eccitante. Le sirene e i tritoni mantengono la loro apparenza fisica fino a cinque. In una scala da uno a dieci, un cinque significava che tu eri molto sopra la media ma non al punto che quella persona ti avrebbe rapito o avrebbe provato melancolia per fare sesso con te.
No, la vendita delle parti del corpo giungeva al sei.
Il sette significava che erano sul punto di commettere un crimine e di vedere le loro parti del corpo.
L'otto si aveva quando si desiderava essere su un palco. Io lo chiamavo bartering di solito, dove loro mi chiedevano cosa potevo fare per assaporare le parti del corpo di uno solo di loro, di tutto avrebbero fatto, qualsiasi cosa!
Il nove era una rarità. Io raggiungevo il nove quando ero stanco e volevo scopare qualcuno di figo, e non volevo che facessero storie per questo. Ma il nove era pericoloso perché mostrare me stesso al livello nove rendeva più facile cancellare la memoria delle persone. Significava che era più facile che io li maledissi con una vita nella quale loro non si sarebbero sposati e non avrebbero messo su famiglia perché avrebbero continuato a paragonarmi a qualche triste essere umano che sapeva di birra e lui aveva detto che non ne era all'altezza.
Perfino Tom non si riteneva alla sua altezza. 
Tom Brady.



Tom Hardy.
You get the picture.
In my entire existence, I’ve pulled a nine maybe four times. And each time I felt regretful — after all the sex had never been worthy of ruining some pathetic human’s chance at love.
And tens?
Tens weren’t done. To become a ten in front of a human would be the equivalent of a human discovering the sweetest tasting sin, the most physical and emotional ecstasy known over and over again. Add that in with good looks that made women, men, plants, atoms — you get the picture — full-on weep, and it just wasn’t done.
Never.
In fact, some might say it was forbidden.
I’d never been tempted. 
Until five minutes ago. 
Tom Hardy.
Hai capito di chi sto parlando.
In tutta la mia vita, ho raggiunto il nove per ben quattro volte. E ogni volta me ne sono pentito - dopo tutto il sesso che avevo fatto e che ne valeva la pena, ero stato in grado di rovinare la vita di qualche essere umano di impedirle di innamorarsi.
E i dieci?
I dieci non si facevano. Diventare un dieci di fronte ad un umano significava per quest'ultimo assaggiare il più dolce peccato, l'estasi più fisica mai conosciuta ancora e ancora all'infinito. E in aggiunta a ciò, la bellezza di certe donne, uomini, piante, atomi - mi hai capito, no?- in piena fioritura, rendeva impossibile fermare il processo che innescava.
Mai.
Infatti, alcuni direbbero che è proibito.
Ma non sono mai stato tentato.
Fino a cinque minuti fa.



I was currently at an eight, flirting with a ten, and she’d finally succumbed enough to fall to her knees, but when she glanced up, she blinked a few times then stood. “Sorry, I don’t know what happened.”
The hell?
I did a double take, my eyes narrowing as she shuddered before me, but still, nothing. No weeping. No sudden burst of adoration.
Nine, here I come.
I exhaled as I allowed my hair to go pure gold and my eyes to turn a shade of amber that looked like a never-ending ring of fire around my blue iris. I released waves of energy that I could see pulsing from my body with each exhale, and I was aware that she was being assaulted with my scent, a mixture of rain, fresh air, and finally a deep sweet chocolate.
The most addicting scents known to mankind.
The most cleansing scents to a human.
Her eyes widened as she gulped and then squeezed them shut and covered her face with her hands, her knees knocked together as she swayed. 
Ero con un otto, stavo flirtando con dieci e lei avrebbe provato abbastanza sofferenza da inginocchiarsi, ma quando alzò lo sguardo, strizzò l'occhio un paio di volte e poi rimase immobile. "Scusa, non so cosa sia successo."
Assottigliai gli occhi, accorgendomi che lei stava tremando di fronte a me, ma no, ancora niente. Nessun pianto. Nessuna improvvisa esplosione di adorazione.
Nove, arrivo.
Presi un respiro profondo e lo espulsi fuori dai polmoni, mentre lasciavo che i miei capelli assumessero le tonalità dell'oro e i miei occhi assumessero il coloro dell'ambra, come un inestinguibile cerchio di fuoco attorno al mio iris blu. Rilasciai onde di energia che potevo vedere pulsare dal mio corpo ad ogni esalazione, ed ero consapevole che lei stava venendo assalita dal mio profumo, un misto di pioggia, aria fresca e un dolce aroma di cioccolato nero.
Il profumo più seducente conosciuto dall'essere umano.
Il profumo più purificante che potesse attrarre un uomo.
I suoi occhi si allargarono mentre sobbalzava e apriva e chiudeva gli occhi a intermittenza, poi si coprì gli occhi con le sue mani, le sue ginocchia cedettero e svenne.


“Open your eyes, human!”
“I-I’d rather not,” she said in a weak voice.
“Now!” The walls of the room shook causing a shriek to explode between her lips, and suddenly she was moving towards me and launching her plump body into the air.
Directly onto mine.
Mine.
My body. 
"Apri gli occhi, umana!"
"P-Preferirei di no." disse con un filo di voce.
"Adesso!" Le pareti della stanza oscillavano provocando una paura spaventosa che esplose nelle sue labbra, e improvvisamente lei si stava muovendo nella mia direzione e lanciando il suo corpo nell'aria.
Proprio sopra al mio.
Il mio.
Corpo.

Without any other option, I braced myself for her impact. Not that she could physically harm me, it was more of a mental brace of, oh shit the woman might be plump, but she moved with the speed of a torpedo.
I caught her in my arms.
The shaking stopped.
Her hands clung to the front of my shirt, her breathing was unsteady, her body sweaty, hot, and curvy.
I appreciated all types of beauty.
Even hers.
I would have preferred a small mate, one that I could terrify into submission — one I had no risk of falling in love with.
Because a siren in love — was a dangerous thing.
And a part of me wondered if that was what Cassius had planned all along. In order for me to be at my strongest, I needed to be in love.
Something I’d never experienced in all of my years of living, screwing, and toying with males and females alike. 
Senz'altra alternativa, mi maledissi per quell'impatto. Lei non poteva ferirmi fisicamente, mi stava facendo male in un altro modo, oh cazzo la donna poteva essere rotondetta, ma si muoveva alla stessa velocità di un torpedo.
La presi tra le mie braccia.
Il tremolio si fermò.
Le sue mani si fermarono sulla mia maglia, il suo respiro era irregolare, il suo corpo caldo e sudato e curvy.
Apprezzo ogni forma di bellezza.
Anche la sua.
Avrei preferito un'anima gemella più piccola, una che potevo spaventare e sottomettere - una della quale non mi sarei potuto innamorare.
Perché una sirena innamorata - era pericolosa.
E una parte di me si chiedeva se Cassius avesse già pianificato tutto questo tempo fa. Affinché io fossi al mio massimo, avevo bisogno di essere innamorato.
Qualcosa che non avevo mai sperimentato in tutti i lunghi anni della mia vita, scopando e usando come giocattoli sia donne che uomini, senza alcuna distinzione.

“What.” I gave her a menacing glare. “The hell, do you think you’re doing?”
“I’m scared of earthquakes,” she whispered, licking her lips repeatedly until I thought I was going to go mad with the motion of her tongue sliding across the pink of her mouth. “Terrified, actually.”
“This is Seattle.” I was still holding her, for reasons beyond my realm of understanding.
“They say the next earthquake is going to be really big and half of downtown is going to slide into the Puget Sound, so excuse me for being scared!”
“And you live downtown?”
“Well… no.” Her brown eyes focused in on mine.
“Then you must visit there often?”
“No.”
I sighed impatiently. “So your fears are completely unfounded and illogical. Simply stop fearing it.”
“Easy for you to say.”
“I tire of holding you, human.” The lie fell easy; in fact, I had forgotten I was holding her until she fidgeted in my arms like she was the offended party, when I was the one who had just been assaulted. “The only thing you need to fear is me.”
“Because you…” She sighed. “You’re going to sacrifice me?”
I tried to hold the laugh in. 
Le lanciai uno sguardo minaccioso. "Cosa cazzo pensi di fare?"
"Ho paura dei terremoti" disse pianissimo, passandosi la lingua sulle labbra senza sosta fino a quando pensai di impazzire a causa del movimento della sua lingua che passava sul rosa delle sue labbra. "Mi terrorizzano, a dire il vero."
"questa è Seattle." La stavo ancora tenendo fissa, per ragioni che esulavano la mia capacità di comprensione.
"Dico che il prossimo terremo sarà così tanto grande che distruggerà metà del sobborghi che li farà scivolare nel Puget Sound, perciò mi sembra una scusa abbastanza ragionevole per giustificare la mia paura!"
"Vivi nei sobborghi?"
"Beh... no." I suoi occhi marroni si concentrarono nei miei. 
"Allora vieni qui spesso?"
"No."
Sbugfai spazientito. "Le tue paure sono totalmente illogiche e infondate. Smetti semplicemente di temere tutto cio."
"E' facile da dire per te."
"Mi sono stufato di abbracciarti, umana." La bugia cadde a pennello, infatti avevo dimenticato che la stavo stringendo fino a quando lei non mi ha allontanato da sé come se l'avessi offesa, quando qui ero io l'unico ad esser stato assalito. "L'unica cosa di cui devi aver paura sono."
"Perché tu.... Mi sacrificherai?"
Tentai di trattenere una risata di scherno.

But it was all too ridiculous.
“Yes.” I nodded seriously, my lips twitching with the urge to smile. “The process will be painless. I’ll tie your hands and feet to the bedposts — strip you naked, and then plunge an immortal sword into your heart. You’ll need to repeat the words ut animam meam and then once you drink my blood — if it accepts you, you will live.”
Her face paled as she struggled to get out of my arms.
And then I lost it, dropping her back to her feet, laughing so hard I felt my body shook with it.
“I don’t even remember the phrase!” Her wild eyes darted between me and the bed, clearly not catching on. Joke. It was a joke.
Ma era tutto troppo ridicolo.
"Sì." le dissi seriamente, le mie labbra che si sforzavano di non piegarsi per lasciar fuoriuscire la risata che stavo trattenendo. "Il processo sarà indolore. Ti legherò le mani e i piedi ai lati del letto - nuda, e poi infilzerò la mia immortale spada nel tuo cuore. Ti ripetirò le parole ut animam meam e una volta che avrei bevuto il mio sangue - se non lo rigetterai, vivrai."
La sua faccia impallidì mentre cercava di divincolarsi dalle mie braccia.
E poi la persi, la lasciai cadere ai miei piedi, ridendo così forte che il mio corpo virbava.
"Non mi ricordo nemmeno la frase" I suoi occhi selvaggi dardeggiarono tra me e il letto, chiaramente non comprendendo. Scherzo. Era uno scherzo.

“Well,” I lifted a shoulder and shrugged. “Then I guess you die.”
“But—”
“Better do it quickly, less pain that way.”
“What about the plants?”
My smile froze. “Either you’re extremely simple minded or mentally ill. What the hell are you talking about?”
“The—” She tugged at her low ponytail. “The plants, you know, around the grounds. I take care of them and Cassius—” Her eyes lit up. “Cassius said I was getting a promotion, so sorry, but you can’t kill me.”
I grinned. “Okay.”
She frowned.
I was still confused how she was shielding herself from my essence, but already I was mentally drained from the energy it took to get her to worship me — instead I returned to my normal everyday state and held out my hand.
"Bene." Scrollai le spalle e le dissi: "Poi temo che morirai."
"Ma -"
"E' meglio fare in fretta, sentirai meno male."
"Cosa mi dici delle pianti?"
Il mio sorriso si congelò. "O sei di mente estremamente semplice o malata di mente. Di cosa cazzo stiamo parlando?"
"Del..." si prese la coda tra la mani. "Le piante, sai, nei giardini. Mi prendo cura di loro e Cassusu..." I suoi occhi si illuminarono. "Cassius mi ha detto che avrei avuto una promozione, perciò mi spiace, ma non puoi uccidermi."
Sbottai un "Va bene." seccato.
Fece una smorfia.
Ero ancora confusa dal motivo per il quale lei si stesse schermando dalla mia essenza, ma io avevo sottratto a lei già abbastanza energia da spingerla a venerarmi - invece ritornai al mio stato quotidiano e le porsi la mano.

She stared at it.
“Take my hand.”
“No.” She swallowed. “I think I’ll just wait for Cassius.”
“He’s already mated.”
Her eyes narrowed. “I’m not mating him.”
“No.” This, this was my favorite part, watching humans try to logically put together all of the pieces of the puzzle only to realize their brains were too small to comprehend the different parts they held, the angles, the colors, “You’re going to mate with me.”
I expected her to cry.
Maybe throw something.
Instead, she froze and then with a scream ran head first directly into my body sending me sailing backward against the marble floor.
I was caught unaware.
Meaning, I barely had time to stop myself before my head slammed back against the hard ground.
She tried to run toward the door.
Lei la fissò.
"Prendi la mia mano."
"No." rifiutò: "Penso che aspetterò Cassisu."
"Lui ha già un'anima gemella."
I suoi occhi si assottigliarono: "Non lo voglio aspettare per quello."
"No." Questa, questa era la mia parte preferita, guardare gli umani provare a mettere illogicamente insieme i pezzi del puzzle solo per realizzare di essere troppo insignificanti per comprendere le differenti parti che avevano dentro di sé, gli angoli, i colori. "Tu ti accoppierai con me"
Mi aspettavo che scoppiasse a piangere.
Forse lanciarmi addosso qualcosa.
Invece, lei si bloccò e poi con un urlo mi colpì con il suo corpo, facendomi rimbalzare contro il marmo del pavimento.
Ero stato colto alla sprovvista.
Infatti, avevo avuto sì e no il tempo di fermarmi prima che la mia testa colpisse il duro pavimento. 
Lei provò a scappare verso la porta.

“Cat and mouse.” I sighed from my position on the ground. “I always did like foreplay.”
She jerked against the doors with fervor, I’d give her that, but they wouldn’t budge.
Not until she was mine.
Not until the doors sensed my blood running through her veins.
“Why won’t it open?” Her voice was strangled as pieces of her hair fell out of its restraint and brushed against her shoulders. “You can’t keep me here forever.”
“I can.” I yawned. “I will.”
"Il gatto e il topo." dissi con un ghigno, dalla mia posizione sul pavimento. "L'ho sempre fatto come preliminare."
Lei andò addosso alla porta con fervore, glie l'avrei dato.
Ma non finché lei non fosse stata mia.
Non finché le porte dei sensi del mio cuore non si fossero aperte e avessero scorso nelle mie vene.
"Perché non si apre?" La sua voce era strangolata come i ciuffi di capelli che cadevano sulle sue spalle. "Non puoi tenermi qui per sempre."
"Posso." sbadigliai. "E lo farò."




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ABOUT THE AUTHOR
Rachel Van Dyken is the New York Times, Wall Street Journal, and USA Today Bestselling author of regency and contemporary romances. When she's not writing you can find her drinking coffee at Starbucks and plotting her next book while watching The Bachelor.

She keeps her home in Idaho with her Husband, adorable son, and two snoring boxers! She loves to hear from readers!

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xoxo,
Giada

lunedì, dicembre 12, 2016

RECENSIONE de Il dominio della regina di George R.R. Martin

Buona sera, bloggers e lettori! Spero che mi basti l'ora e mezza che ho per scrivere questa recensione, perché dopo devo andare via e non so esattamente per che ora tornerò a casa. Sapete quanto io AMI i libri di George Martin; e questo libro non è stato sicuramente da meno. Martin si conferma ancora una volta uno scrittore abile.

PREMESSA
Ero indecisa tra George Martin e Cecilia Ahern (in particolare, "PS. I love you), ma tra il romanzo rosa e il fantasy, ha vinto il fantasy. Che dire ragazzi, Martin in questo romanzo ha continuato le sottotrame presenti nel romanzo precedente, mostrando quanto crudeli e cattivi possono essere gli uomini e le donne che aspirano a conquistare il potere con la forza.

TRAMA (da Goodreads)
Tutto sembra andare per il meglio. La guerra dei Cinque re ha finalmente raggiunto una conclusione. La Casa Lannister e i suoi alleati appaiono vincitori. Eppure, nei Sette Regni, qualcosa ancora si agita... Dopo la morte dell'infame re Joffrey, sua madre Cersei domina su Approdo del Re come reggente. La fine di Robb Stark ha spezzato le reni ai ribelli del Nord. Quanto ai suoi fratelli e sorelle, sono dispersi nel reame come semi gettati su una terra desolata. Poche, sia pure legittime pretese al Trono di Spade - un tempo feroce oggetto delle brame di molti - si ostinano a esistere, però coloro i quali le accampano sono troppo deboli o troppo lontani perché i loro diritti vengano riconosciuti. Ma, come sempre accade nella scia di ogni scontro feroce, non trascorre molto tempo perché i superstiti, i fuorilegge, i rinnegati e gli sciacalli comincino a radunarsi, spolpando le ossa dei morti e azzannandosi gli uni con gli altri per la carne dei morenti. Ora, nei Sette Regni, mentre corvi in forma umana si raccolgono per un festino di ceneri, nuovi, temerari complotti vengono orditi e nuove, pericolose alleanze prendono forma. In tutto questo, volti soprendenti - alcuni noti, altri imprevedibili - emergono dalla sinistra penombra delle lotte e del caos appena conclusi per affrontare le sfide a venire. E' un'epoca in cui i saggi e gli ambiziosi, i traditori e i forti acquisiscono l'abilità, il potere e la magia per sopravvivere ai tempi feroci e terribili che li aspettano. È un'epoca in cui nobili e comunardi, soldati e stregoni, assassini e profeti, si alleano per mettere in gioco il loro fato... e la loro vita. Al banchetto dei corvi molti sono gli invitati, ma pochi sono gli eletti.

RECENSIONE
Martin è un autore spietato, non faccio ora affezionarsi ad un personaggio minore, di contorno come Pate o Arys Oakhart, che me lo uccide. Ma posso sopportare questi dolorosi colpi di scena finché non uccide la mia lunga lista di personaggi preferiti, e sono davvero moltissimi, alcuni sapete anche voi quali sono: Daenerys Targaryen, Cersei Lannister, Arya e Sansa Stark, Jon Snow e, da questo romanzo in avanti, Jaime e Tyrion Lannister. Chi non potrebbe non amare Tyrion? Insomma, è uno dei personaggi migliori della saga! 
Ma cominciamo dal principio: con Joffrey morto e Myrcella a Dorne, Cersei Lannister decide di nominare come re il figlioletto di otto anni Tommen Baratheon, come legittimo successore al Trono di Spade in quanto figlio di Robert Baratheon. L'obiettivo di Cersei è però un altro, è sempre stato un altro: sedere lei stessa sul Trono di Spade. Un sogno che lei non ha potuto realizzare perché donna, perché a differenza di Dorne ad Approdo del Re non è ammesso che una donna governi sui Sette Regni. Nel frattempo, a Dorne, le Serpi della Sabbia vogliono la testa di Sandor Clegane e vogliono dichiarare guerra al Trono di Spade. Okay, non mi aspettavo l'entrata in scena di queste tre temibili donne guerriere del Sud dei Sette Regni che sono delle vere e proprie donne cazzute che uccidono a sangue freddo. Le Serpi della Sabbia sono le figlie bastarde di Oberyn Martell, ucciso proprio durante il processo per colpevolezza di Tyrion Lannister, in cui quest'ultimo era accusato di aver avvelenato il vino re Joffrey. Le Serpi della Sabbia sono dei personaggi intriganti, interessanti e di sicuro mostrano un carattere e una forza pari solo a quelle della stessa Arianne Martell o di Cersei Lannister. 

Le Serpi della Sabbia, le figlie bastarde di Oberyn Martell,
nella serie televisiva "Game of Thrones"
Arianne Martell è un'altra donna cazzuta ma molto molto sensuale che passerà il suo tempo con il cavaliere della Guardia Reale Arys Oakhart, tuttavia la loro relazione avrà vita brevissima a causa proprio del consigliere di suo padre Doran. Il mio cuore è andato in frantumi quando ho letto la sua morte. Mi ha sconvolto più questa che non quella di Joffrey! 

A Nord, intanto, Jon è stato nominato lord comandante dai confratelli dei Guardiani della Notte e quest'ultimo decide di spedire a Vecchia Città Samwell Tarly, ora chiamato da tutti "Il Distruttore", e Gilly, la figlia-moglie di Craster. Ma non è di Jon che vi voglio parlare, è di Brienne di Tarth... Per la prima volta ho assistito ad una vera e propria evoluzione del personaggio di Brienne, una donna che ha preso duramente consapevolezza della sua bruttezza, una donna che amava re Renly e che è stata accusata ingiustamente di averlo assassinato, una donna che brama l'amore e l'affetto sincero. Mai come in questo romanzo ho provato tanta empatia per Brienne. L'ho adorata, ed è diventata a pieno titolo uno dei miei personaggi preferiti. Brienne è una stangona (termine veneto per dire che una persona è molto alta, ndr) ed è sempre stata consapevole di non rispettare i canoni della bellezza occidentale, ecco perché si è sempre sentita ridicola in merletti e pizzi. Brienne è una donna guerriera con un cuore tenero, nascosto sotto strati e strati di fredda armatura di ferro. Dopo che Brienne è riuscita a riportare ad Approdo del Re Jaime Lannister, lei continua a vederlo e a pensare a lui e questo mi ha fatto partire una ship mostruosa. 

Arya Stark è arrivata a Braavos grazie alla moneta che le ha consegnato Jaquen H'gar e ha iniziato a servire nel tempio del Dio dai Mille Volti e continua ripetutamente a dire i nomi dell'odio. Cosa succederà alla nostra eroina preferita? Sicuramente è una delle mie preferite, Arya è cresciuta molto nel corso dei romanzi e non è più la ragazzina maschiaccio che era all'inizio, è una combattente che aspira a diventare un'assassina, ma non nel tradizionale modo... sempre se si possa dire tradizionale. 

Senza tralasciare la mitica storyline di Asha Greyjoy, legittima erede del Trono del Mare, osteggiata dai suoi stessi zii. Nemmeno Asha è la tipica donna, è un po' maschiaccio ma questo perché la durezza del dio Abissale l'ha forgiata e le ha donato una tempra incredibile. Intanto, però, non sappiamo nulla di Theon Greyjoy. E' già stato evirato? Madò, che crudele che sono xD 

"Il dominio della regina" è un romanzo incentrato principalmente sull'avvistamento dei tre draghi di Danerys Targaryen in tutto il Continente Orientale, ma molti, in quello Occidentale, non ci credono ancora alla loro esistenza; perché per loro i draghi si sono estinti insieme ai Targaryen secoli prima. E' soprattutto un romanzo incentrato sulla forza della donna, qui non vediamo donne deboli, fragili o insicure ma donne coraggiose, forti, decise e cazzute. Un romanzo che inneggia al girl power. Vi consiglio di leggere questo romanzo della serie se volete trovare delle protagonista davvero forti, non delle Mary Sue (non stereotipate) come la mia Dany Targaryen (nel libro precedente i suoi capitoli erano un po' noiosi), ma delle donne che sanno davvero ciò che vogliono e che se lo prendono.


Vi saluto con una citazione tratta dall'ottavo romanzo della serie del Trono di Spade, serie che si sta facendo sempre più interessante man a mano che si prosegue nella lettura.
"La conoscenza è un'arma, Jon. Munisciti bene prima di andare in battaglia."
(Maestro Aemon a Jon Snow)

xoxo,
Giada

domenica, dicembre 11, 2016

NEW BOOK RELEASE: SURRENDER TO SIN BY NICOLA DAVIDSON

Buona sera, bloggers e lettori! Questo libro mi ha conquistata sin da quando l'ho visto nel sito della IndieSagePromotions, perciò non potendo partecipare al Book Tour ho deciso di mostrarvi cover e trama... Sono o non sono meravigliose?


Surrender to Sin by Nicola Davidson
The Fallen #1
Publication Date: December 12, 2016
Data di pubblicazione: 12 dicembre 2016
Genres: Entangled: Scorched, Erotic, Historical Romance
Generi: Inestricabile, Erotico, Romance Storico

To save her, he must ruin her.
Lord Sebastian St. John, dedicated bachelor and a co-owner of Fallen, the most scandalous pleasure club in London, is known as Sin for good reason. Orphaned by a shocking accident, Sin long ago vowed a life of solitude and decadence. Yet when Lady Grace Carrington begs for his help destroying her reputation, Sin can’t turn the ton’s most proper lady away.
Per salvarla, lui deve prima rovinarla.
Lord Sebastian St. John, scapolo d'oro e coproprietario del Fallen, il più scandaloso club di piacere di Londra, è conosciuto come Peccato per una buona ragione. Diventato orfano a causa di un terribile incidente, Peccato ha deciso molto tempo di dedicarsi ad una vita di solitudine e decadenza. Ma quando Lady Grace Carrington chiede il suo aiuto affinché la aiuti a distruggere la propria reputazione, Peccato non può rifiutare l'indecente proposta della Lady. 

Obedient daughter, wife, and young widow, Grace has had enough of being controlled. After her father arranges a second loveless marriage to an eminently respectable ancient, Grace plans a fortnight of defiance and self-ruination to stop the wedding. But as Grace enters the heady, risky world of an affair with Sin, she finds herself inexplicably drawn to him— and she soon realizes two weeks won’t be nearly enough.
Figlia obbediente, moglie e giovane vedeova, Grace ne abbastanza di venire sempre controllata. Dopo che suo padre la obbliga al secondo matrimonio senz'amore con un rispettabile quanto eminente anziano, Grace decide di sfidare il padre e di rovinare se stessa al fine di impedire che questo matrimonio abbia luogo. Ma non appena Grace entra nel pericoloso e sensuale mondo delle relazioni segrete con Peccato, si rende conto di essere inesplicabilmente attratta da lui - e ben presto si renderà conto che due settimane con lui non saranno mai sufficienti.

ABOUT NICOLA DAVIDSON
NICOLA DAVIDSON worked for many years in communications and marketing as well as television and print journalism, but hasn’t looked back since she decided writing wicked historical romance was infinitely more fun. When not chained to a computer she can be found ambling along one of New Zealand’s beautiful beaches, cheering on the champion All Blacks rugby team, history geeking on the internet or daydreaming. If this includes chocolate – even better!

Keep up with Nicola’s news on Twitter (@NicolaMDavidson) Facebook (Nicola Davidson – Author) or her website www.nicola-davidson.com

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xoxo,
Giada

PRESENTAZIONE di Bugiardo per amore di Federica Leva

Buon pomeriggio, bloggers e lettori! Ecco a voi la presentazione dell'ultimo romanzo pubblicato da Federica Leva, che abbiamo recensito all'inizio del 2016. Buona lettura!

Titolo: Bugiardo per amore
Autore: Federica Leva
Disponibile su Amazon, in Kindle e KU
Pagine: Pg 382
Prezzo: Euro 2,99
Genere: romance puro contemporaneo (con un po’ di hot)
Link Amazon: https://www.amazon.it/dp/B01N7CNTQK/ref=sr_1_4?s=digital-text&ie=UTF8&qid=1480535158&sr=1-4&keywords=federica+leva
Link del romanzo nel blog dell'autrice: http://federicaleva.altervista.org/bugiardo-per-amore/

Sinossi
Quando Ginevra rimane incinta, suo marito non è felice. Mirco rivela presto d’essere infedele e violento, e cerca perfino di sbarazzarsi del piccolino. A complicare le cose, dalla Spagna arriva l'affascinante visconte Estefan, innamorato da sempre di Ginevra e che, per proteggerla, si finge interessato alla sua migliore amica. Ma le bugie, si sa, hanno vita breve. E questa sarà soltanto la prima di una serie di verità taciute che ingarbuglieranno le cose...
Fra momenti esilaranti, abominevoli ricatti e sorprendenti rivelazioni, vivrete una passione travolgente che cambierà la vita di tutti e che vi resterà nel cuore.

Un estrattino piccante
Doveva essere un sogno. Si era sempre proibita di fantasticare su di lui, e ora i sogni si facevano beffe di lei, confondendo la realtà con l’illusione. Ma anche se fosse stato così… che le importava? Se il sogno l’aveva trasportata fin lì, allora voleva sognare fino in fondo.
«Cavalcami…» Quella voce roca, straripante di sensualità, era di Estefan? Era così, nell’amore? «Ti voglio.»
Ginevra obbedì, e lui la riempì di sé, della sua passione. E lei… era suo, quel suono indecente che le era sfuggito dalla bocca? Più spudorata di quanto ricordasse d’essere mai stata, iniziò a ondeggiare su di lui ed Estefan la incoraggiò roteando il bacino, le mani serrate sui suoi fianchi.
Averlo dentro di sé, sotto di sé, sopra la pelle e nell’aria che respirava, era più che piacere. Era estasi.
Gettò indietro la testa, trafitta da una sferzata di godimento, rovente e inattesa. Quello era fare l’amore? Avrebbe dovuto saperlo, dopo sei anni di matrimonio. In passato – perché c’era stato un passato, vero? – aveva vissuto momenti piacevoli, ma i ricordi si stavano già stemperando nei vapori di una nebbia inconsistente, le emozioni sbiadivano, i colori, i suoni e le parole si disperdevano in un nulla sempre più sfocato. Ma d’una cosa era certa. Mai c’erano state fiammate e colate di lava, come in quel momento. Dalla gola le sfuggirono gemiti scandalosi, che si mescolarono ai mugolii rauchi di Estefan.
Era la sua fantasia proibita, il suo angelo e ansimava per lei, si muoveva per lei. Era lì per lei. E l’aveva chiamata amore. Amore…





Secondo estratto
Il cuore di Ginevra sobbalzò. Fu come se un branco di cavalli impazziti scalciasse, lacerandole l’anima, per correre verso di lui. Estefan stava parlando con un uomo biondo e si era avvicinato al tavolo degli aperitivi per farsi servire un prosecco. Era vestito con disinvolta noncuranza, pantaloni in denim blu scuro e camicia bianca con il colletto alto, ricamato da motivi argentati. Un ciuffo ondulato gli ricadeva sulla fronte fino a sfiorargli gli occhi cupi. Era arrossato, forse aveva bevuto troppo o era accaldato. All’improvviso, Ginevra si accorse che l’aria era rovente, in quelle sale.
«Estefan!» chiamò ancora Regina. «Amore!»
Amore?
A quel richiamo, lui si voltò. La inchiodò con uno sguardo carico d’odio, ma un attimo dopo slittò su Ginevra e s’immobilizzò.
Fuoco.
Scintille che passavano fra loro, incendiando l’aria.
Una sola domanda che scoppiava, senza una risposta.
Perché?
La sala scomparve, la musica si azzittì. L’oscurità s’accartocciò attorno a ogni volto e ogni nome si disgregò, come se non fosse mai esistito. Ginevra si perse in Estefan, nei suoi occhi spalancati, colmi di gioia e di terrore insieme. Poteva quasi sentire la tensione di ogni suo muscolo, sospeso in un limbo che gli toglieva il fiato.
Vieni da me.
E lui si mosse, senza sganciare lo sguardo dal suo.
Era più magro, rispetto all’ultima volta che l’aveva incontrato e dal suo corpo emanava un’aura scura, rabbiosa. La vedeva davvero o la immaginava soltanto? Incatenato a lei, Estefan socchiuse le labbra, ma prima che parlasse, Regina lo trasse a sé.
«Non è splendido, il mio fidanzato?»
All’improvviso, intorno a Ginevra la sala ritornò a rumoreggiare con un fragore così assordante che anche il fruscio delle cascate la stordì, esplodendole nelle orecchie. Sbatté le palpebre e vide Regina stringersi al braccio di Estefan, sorridendo.
«Ma che sciocca, vi conoscete già!» chiocciò, scrutandola da sotto le lunghe ciglia bionde.
Fidanzato?
Estefan abbassò lo sguardo, colpevole. Ma i muscoli del collo erano gonfi e quelli delle braccia tendevano le maniche della camicia, e Ginevra notò che stava stringendo i pugni fino allo spasimo.
Rabbia, frustrazione, impotenza.










xoxo,
Giada

PRESENTAZIONE di Afferrami di Margaret Mikki

Buon pomeriggio, bloggers e lettori! Ecco a voi la presentazione del romanzo di Margaret Mikki, un erotico con sfumature dark che è già nella mia wishlist, sono sicura che mi piacerà da morire!




Titolo: Afferrami
Autore: Margaret Mikki
Serie: Dangerous game
Genere: Erotic - Romance
Editore: Self publishing
Data di uscita: 9 Dicembre 2016
Prezzo: €1,99
Facebook: https://www.facebook.com/MargaretMikkiAutrice/

*Nota: Il romanzo contiene scene con sfumature dark, quindi consiglio la lettura solo a un pubblico consapevole.

TRAMA:

La mia vita è cambiata. Dall'essere una semplice studentessa mi sono ritrovata a fare la prostituta. Perché? Per un debito. Ora la mia vita appartiene a Jack Walker, un uomo ricco e spietato. Ogni mio respiro è suo, ogni mio movimento gli appartiene, la mia vita è nelle sue mani e non so come liberarmi da lui. Solo uno stramaledetto colpo di fortuna avrebbe potuto salvarmi la vita e il mio si chiama Neeyd Myers.

ESTRATTO SPECIALE

LEI


L'aria fredda di New York mi pizzica il viso. Avvolta nel mio cappotto di Chanel cammino tra i passanti con il vuoto dentro. Le uniche immagini che mi tornano alla mente ritraggono lui, nient'altro. L'umidità della sera si fa sentire, ma non m'importa, il mio corpo vuole scaricare la tensione camminando e dimenticando. Svolto l'angolo di Times Square e mi fermo all'istante, i miei occhi cadono prigionieri di una piccola porta sul retro di un locale. Una luce blu dall’interno incanta i miei occhi e la mia mente e la curiosità s’impadronisce di me. Con passo felpato e occhiate furtive, per assicurarmi che nessuno mi noti entrare dal lato sbagliato del locale, m'infilo all'interno. La luce che mi ha rapita arriva dal palco. Immobile con gli occhi vitrei guardo affascinata lo spettacolo che si svolge a pochi metri da me. Il locale è buio tranne per le poche luci che arrivano dal bar e dal palco. 
«Mi scusi signorina, non può stare qui. Deve sedersi ai tavoli».
Con aria smarrita e anche un po' impaurita guardo l'omone che mi sovrasta con la sua altezza. Con un piccolo sorriso forzato mi sposto dal retro del locale per avviarmi al bar. Stringendomi di più nel mio cappotto come se potesse nascondermi, guardo le persone con aria sfuggente.
Raggiunto il bar, il barista biondo tutto muscoli mi si avvicina con uno sguardo ammiccante. «Buonasera, signorina. Benvenuta al Dixoy. Cosa posso servirle?». 
«Un gin-tonic, grazie». Quasi stento a riconoscere la mia stessa voce. Ho paura. Mi guardo intorno alla ricerca degli occhi che mi terrorizzano e che mi provocano brividi lungo la schiena. Mi troverà, questo è certo, posso solo sperare che non succeda subito. Ho bisogno di ritornare per qualche giorno alla vita di sempre, parlare con Clara e spiegarle quello che mi è accaduto, o meglio inventarmi una scusa, e spogliarmi da questi panni di ricca donna newyorchese che non mi appartengono. Nulla è più lontano e diverso da quello che sono realmente: una semplice ragazza americana che si è laureata da poco, facendo sforzi disumani e lavorando in uno squallido bar di periferia per far fronte alle spese.
Bevo il drink tutto d'un fiato. Non amo gli alcolici, ma questa notte ne ho bisogno per scacciare via i pensieri e le paure. Alzo la mano verso il cameriere per ordinarne un altro. Ci andrò giù pensate. Ho capito una cosa in questa settimana di "semi prigionia": l'alcool allevia i dolori e mette per un po' a tacere i pensieri.
Al quarto drink inizio a chiedermi come tornerò a casa. La testa gira e la pelle brucia grazie al calore che mi provoca, nonostante fuori la temperatura sia rigida. Devo cercare di ricompormi per non dare nell'occhio, perché so che i suoi uomini sono già sulle mie tracce. Avrà smosso la sua intera cerchia di fedeli per cercarmi. Non si arrenderà finché non mi riavrà con lui.
Vado alla toilette e per fortuna non c'è nessuno. Getto il cellulare in uno dei water per non essere rintracciata, poi bagno il collo e i polsi con acqua gelida, cercando di rilassarmi. È difficile. Impossibile.
Con la coda dell'occhio vedo un'ombra muoversi di fianco a me. La paura sale, il cuore inizia a palpitare forte e l'ansia prende il sopravvento. Alzo lentamente il viso verso lo specchio di fronte a me. Brividi mi corrono lungo la schiena. Non ho dubbi. I miei occhi incontrano i suoi riflessi nello specchio: verdi come pochi, glaciali come nessuno. Raccolgo tutto il coraggio che riesco a trovare e mi giro lentamente, assicurandomi di tenere le mani strette attorno ai fianchi. I miei occhi saettano in cerca di un'uscita, ma invano. Sono nel panico. 
«Buonasera, bambola. Finalmente ti ho trovata. Avevo paura che fossi scappata troppo lontano, ma come al solito le lepri si prendono senza correre».
Vorrei davvero sputare su quella lurida faccia, ma sono consapevole che anche il minimo passo falso mi metterebbe in pericolo. Rimango in silenzio, con gli occhi puntati nei suoi e con la speranza che prima o poi qualcuno entri nella stanza per approfittarne ed usarlo come diversivo. 
«Non ho nessuna intenzione di tornare in quella topaia assieme a te. Te lo puoi anche scordare». Appoggio le mani al bordo del lavandino nel tentativo di sostenere il mio peso. In queste situazioni vorrei davvero conoscere qualche mossa di karate, potrei metterlo al tappeto senza che nemmeno se ne accorga. 
«D'accordo bambolina, non ho intenzione di scalfire il tuo bel faccino e spero che tu sia così intelligente da non farmi arrabbiare».
La musica spinge contro le pareti come se stesse tentando di smontarle, ma l'unico rumore che riesco a percepire è il martellio del mio cuore. La sola strategia che conosco per difendermi e togliermi da questa brutta situazione è l'attacco. Mi avvicino molto lentamente all'uomo viscido che mi trovo di fronte, facendo ticchettare i tacchi e muovendo i fianchi in modo sensuale. Gli accarezzo il braccio coperto, salendo sino al petto e poi su per la gola. Avvicino la mia bocca al suo viso, con molta cautela, e gli lascio un bacio bagnato sul lobo destro. 
«Non hai davvero pensato che volessi lasciarti in balia di quelle streghe, vero?», gli sussurro all'orecchio nel modo più sensuale che conosco. Per mia fortuna non è così furbo ed abbocca all'amo come farebbe un bambino con un cioccolatino.
La porta del bagno si apre di colpo e sbatte contro il muro bianco, facendo cadere dei pezzi d'intonaco. Entrambi sussultiamo per il rumore inaspettato e Jack mi stringe il braccio così forte che ho paura voglia staccarmelo. 
«Non mi freghi, bambolina». Mi strattona verso l'uscita e per poco non cado addosso ad un uomo che nell'esatto momento in cui incrocia il mio sguardo sembra accorgersi di ciò che sta accadendo. Dopotutto, forse la fortuna è dalla mia parte.



LUI




La puzza di muffa che si sente nella stanza mi irrita. Non sopporto questo ufficio del cazzo e non sopporto questo demente che stasera mi sta rompendo i coglioni con l'ennesima ramanzina. La musica del locale rende l'atmosfera ancora più tesa. «Cosa pensi di fare con lei?». Non sono cazzi che gli riguardano! Josy deve restare qui sotto il mio controllo anche se questo vuol dire che dei maniaci mentali la guardano mentre fa vedere il suo corpo splendido. Qui posso tenerla al sicuro, lì fuori no. 
«Non penso di fare un bel niente. Josy è maggiorenne, se ha deciso che vuole fare questo non sarò di certo io a farle cambiare idea». Faccio finta che la decisione sia sua, Will penserebbe che sono fuori di testa se sapesse che sono io che le ho chiesto di farlo. Con gli occhi quasi fuori dalle orbite mi guarda confuso e con rabbia. 
«Cosa cazzo dici, Neeyd. Tua sorella mostra le chiappe a dei pervertiti che Dio solo sa cosa passa in quella mente depravata e tu te ne esci dicendo che non pensi di fare niente? Dov'è finito il tuo buon senso, amico?».
Respira velocemente. È talmente agitato che si alza con uno scatto sbattendo la mano sulla scrivania di mogano. Si avvicina con aria minacciosa al mio viso. 
«No! Non ti permetterò di trascinare lei in questa merda. Non merita una vita da parassita, soprattutto non merita questa vita che le sta facendo fare suo fratello».
Mi alzo anche io, imbestialito, e lo spingo con forza sulla sedia. 
«Will, tu non sai un cazzo!». Sbotto, non ce la faccio a trattenermi. Devo parlarne almeno con lui o impazzirò. 
«Josy si è immischiata in affari più grandi di me e te messi insieme. E non mi viene una fottuta idea per tirarla fuori». Giro per la stanza esasperato, mi avvicino al mobiletto dei liquori e mi verso uno scotch, sperando che allenti un po' questa tensione. «Non voglio che Josy balli qui al locale, ma è l'unico luogo in cui posso tenerla d'occhio. Non vuole dirmi con che razza di gente si è messa nei guai. Posso solo supporre e tutto questo mi provoca confusione e tanta rabbia».
Will rimane con gli occhi spalancati, incredulo, cercando di digerire ciò che gli ho appena detto.
«Vado di là a darle un'occhiata, torno subito».
Esco da quest'ufficio soffocante e vado al bagno, ho bisogno di sciacquare via la tristezza dal mio viso.
All’interno della stanza m'imbatto in un uomo e una donna. La situazione non mi piace. Gli occhi color cioccolato della ragazza mi guardano sofferenti e il mio sguardo si posa sulla stretta possente dell'uomo su di lei. 
«Che succede qui?».
«Sto aiutando la mia signora, amico. Non è vero, Roxanne?».
La ragazza sembra di fronte ad un bivio ed entrambe le strade la terrorizzano. Ha bisogno d'aiuto. 
«Non conosco questo tipo. Mi sta pedinano da tutta la sera».
La stretta sulla ragazza aumenta e prima che me ne renda conto tolgo le luride mani di quell'essere meschino dalla pelle candida della donna. L'uomo mi spinge contro la parete e subito torna con le mani sulle braccia esili della ragazza. Senza pensarci due volte lo giro con forza verso di me e lo afferro per il colletto, sollevandolo di qualche centimetro dal pavimento. 
«Se solo la sfiori di nuovo stai certo che ti uccido». Non so da dove mi siano uscite queste parole. Inspiegabilmente sento di dover proteggere questa sconosciuta. 
«Amico, tu non sai in che guaio ti stai cacciando». L'uomo mi lancia un avvertimento che fingo di non ascoltare. 
«Nemmeno tu immagini in cosa ti stai cacciando venendo nel mio locale ad importunare una mia amica». 
«Una tua amica», ripete quasi sconvolto. 
«Adesso vattene prima che ti spacchi la faccia». Senza un secondo di esitazione va’ via, senza voltarsi indietro. Quasi come se mi fosse tornata in mente all'improvviso, mi volto verso la donna impaurita, piegata in un angolo. Mi avvicino a lei e le scosto i capelli dal viso, scoprendo dei lineamenti perfetti e gli occhi profondi color terra colmi di lacrime. 
«Va tutto bene», dico rassicurandola, mentre le accarezzo la guancia catturando qualche lacrima silenziosa. Con mia grande sorpresa mi ritrovo stretto in un abbraccio, che vuole essere un ringraziamento o più probabilmente un modo per riprendere il controllo.
Riconoscerei una ragazza sola tra mille volti diversi e questa sconosciuta che piange come una dolce bambina sulla mia spalla è di sicuro sola nel combattere le sue battaglie. Qualcosa mi spinge a ricambiare quella stretta, forse il fatto che a tratti mi ricorda mia sorella. Non riesco a sciogliere questo momento, sento il bisogno di dimostrarle che non è sola, che può contare su qualcuno ora. Può contare su di me. È  una sconosciuta, ma sento di doverla aiutare. Il mio cuore di ghiaccio mi ripete che non posso abbandonarla.
Lentamente la sollevo tra le mie braccia e percorro il corridoio che porta al mio ufficio con il suo viso nascosto tra la mia spalla e il collo. Vorrei accarezzarla, sfiorarle i capelli, baciare quella bocca umida. Con una scrollata elimino l'ultimo pensiero inopportuno, prima di entrare nella stanza e stenderla delicatamente sul divano di pelle nera. Noto che Will è andato via. Verso due bicchieri di whiskey e ne porgo uno alla ragazza che accetta senza esitare.
Faccio attenzione a non distogliere lo sguardo da quei due abissi che mi fissano. Occhi negli occhi buttiamo giù nello stesso istante il liquido che ci invade la gola, bruciando. Prendo il pacchetto di sigarette dalla tasca posteriore dei miei jeans, ne offro una alla ragazza che rifiuta con un gesto del capo. Inspiro profondamente quel fumo che riesce in qualche modo a tranquillizzarmi, mentre mi volto verso la finestra alle mie spalle. Guardare il cielo di notte mi ha sempre regalato un senso di pace. Non voglio metterle pressione e chiederle cosa volesse quell'uomo da lei. Sono sicuro che lo conosca benissimo. Dai suoi occhi tormentati potrei leggere la sua storia, ma voglio che sia lei a raccontarmela.
«Immagino che tu sia Roxanne, giusto?». I miei occhi rimangono fissi verso il cielo scuro. Non voglio metterla in soggezione o spaventarla ulteriormente. 
«Sì. Per gli amici Roxxi».
Il suo tono flebile mi arriva direttamente al cuore, facendomi vibrare tutto il corpo. Non pensavo che un essere umano potesse avere una voce così suadente.  
«Conoscevi quell'uomo?». Se è davvero intelligente come sembra non mi dirà mai la verità.  «No, mi ha importunata mentre ero al bagno. Voleva che lo seguissi». Brava bambina. 
«Ti puoi fidare di me. Io sono il proprietario di questo bordello e devo sapere che genere di gente vi mette piede. Se mi assicuri che è un pazzo maniaco, non aspetterò un secondo a comunicare ai miei dipendenti che deve essere bandito».
Mi giro verso di lei e noto la sua espressione impassibile. Abbiamo una leonessa qui, a quanto pare. Un sospiro le scappa dalla bocca semichiusa e il mio basso ventre freme. Che diavolo mi succede? 
«Ti consiglio di non immischiarti in faccende che sono più grandi di te». La mascella contratta ed il tono di voce amaro mi suggeriscono tutto ciò che non vuole dirmi. Vuole fingersi forte, ma è sin troppo vulnerabile.
«Tesoro, credimi, io sono ciò da cui le persone scappano. Io sono ciò che chiamano "roba grossa". Non ho paura di qualche tirapiedi che usa le donne come se fossero degli oggetti».
Un sorrisetto beffardo le incornicia il volto. Mi sta prendendo in giro. Così non va bene piccola, non va bene. 
«E allora le ballerine mezze nude che si stanno muovendo sul palco? Non è anche quello trattare le donne come oggetti?».
Questo non lo accetto. Mi avvicino a lei e le riempio di nuovo il bicchiere. Prima di rispondere prendo tempo, assaporando la tensione che aleggia nell'aria. Prendo un'altra sigaretta e aspiro avidamente il fumo. Sotto le mie mani quella ragazzina disobbediente sarebbe già stata punita. 
«Non sai di che cosa parli. Io ho salvato queste ragazze da un futuro che nemmeno ti immagini. L’hanno deciso loro, te l’assicuro, quindi non paragonarmi più a quel pezzo di merda». Sospira di nuovo. Forse si sta sciogliendo. 
«D'accordo. Allora sappi che non ti conviene farlo entrare di nuovo qui dentro, altrimenti potrebbe finire molto peggio con qualche altra ragazza». Lo sapevo. 
«Perfetto, grazie. Tu dove l'hai conosciuto? Mi sembri una brava ragazza». E che ha sofferto più di quanto vuole far credere.
Non risponde subito, ma con lo sguardo segue ogni mia mossa. Devo ammettere che se l’avesse fatto qualsiasi altra persona mi avrebbe infastidito, ma i suoi occhi su di me riescono solo a scaldarmi di più. 
«Non sono affari tuoi. Ora devo andare. Grazie per quello che hai fatto prima». Si sta alzando. No, non può andarsene. 
«Hai un posto dove stare?», la blocco, stringendole un gomito. Lei guarda prima la mia mano stretta su di lei, poi me. Se non fossi in un luogo a me così familiare, giurerei di essermi perso. 
«Non ti preoccupare, so cavarmela da sola».
Non faccio in tempo a fermarla di nuovo che è già fuori dal mio ufficio. Cazzo. Questa ragazza sarà il mio incubo. Esco come una furia dall'ufficio e vado nell'ufficio di Dylan. Voglio assolutamente che faccia una ricerca su di lei. Devo ritrovarla. Devo scoprire chi è e da dove viene. E quando io voglio qualcosa, la ottengo sempre. 

xoxo,
Giada

PRESENTAZIONE di Un torbido imbroglio di Caterina Costa

Buon pomeriggio, bloggers e lettori! Come promesso, ecco la carrellata di notizie che potrete leggere nel pomeriggio, la sera sarà tutta dedicata al libro che sto leggendo per il blogtour di Cento Autori Edizioni e il mio amato George Martin. Buona lettura!


Titolo: Un torbido imbroglio
Autore: Caterina Costa
Genere: Romanzo rosa
Prezzo: €2,99/gratis con Kindle Unlimited
Editore:
Omnia Group Editore
Disponile solo su Amazon
Link d’acquisto: https://www.amazon.it/dp/B01N9DCSWE/ref=sr_1_1?s=digital-text&ie=UTF8&qid=1481279332&sr=1-1&keywords=un+torbido+imbroglio
Cartaceo: €10,00

Sinossi: 
Cristina Lorenzi è una ragazza dal passato tormentato che abbandona il suo paese natale con la speranza di riuscire a rifarsi una vita. Scappa abbandonando la sua famiglia che non l'ha protetta.
Il suo rancore in particolar modo per la madre, le provoca una chiusura nei confronti del mondo. Cristina, infatti,non riesce a vivere come vorrebbe la sua vita a causa delle questioni lasciate in sospeso, soprattutto con l'amore della sua vita, Rocco. Non sa però di essere protetta da qualcuno che la ama incondizionatamente pur conoscendo ogni suo segreto.
Ritorna a casa dopo cinque lunghi anni di silenzio, piena di rabbia, alla ricerca della sorella minore, Laura. Solo al suo arrivo Cristina, viene a conoscenza di fatti che minano la sua corazza e finalmente, scopre di avere un suo angelo custode che in questi cinque anni l'ha osservata in silenzio, Paolo.

L'uomo riesce ad aprire una strada nel cuore di Cristina ormai pietrificato e a farle provare sensazioni dimenticate.

Dopo aver ritrovato la sorella per Cristina le scelte da fare sono tante, andrà via lasciando la famiglia ritrovata? E cosa sceglierá l'amore del passato o le nuove sconvolgenti emozioni del presente?

xoxo,
Giada

PRESENTAZIONE de L'amore è un incidente meraviglioso di Sara Purpura ed Erika Cotza


Buona domenica, bloggers e lettori! Io fortunatamente mi sto rimettendo in sesto, grazie al Tachifludec e all'aerosol; ecco perché oggi prevedo una giornata ricca di novità librose di cui rendervi partecipi. In uscita il 15 dicembre su Amazon e su tutti gli store online, il romanzo di Erika Cotza e Sara Purpura. Buona lettura!


TITOLO: L’amore è un incidente meraviglioso
Autori: Erika Cotza - Sara Purpura
GENERE: Romanzo breve rosa
Disponibile: dal 15 dicembre 2016 su Amazon
Formato: eBook – Cartaceo
Prezzo: 0,99 e gratis su Kindle Unlimited

SINOSSI
Si può essere soli da sempre o conoscere la solitudine pur essendo in due.
Sebastian è un uomo ferito, fatto a pezzi da un amore che l’ha etichettato come incapace e fallito.
Destiny, invece, l’amore non l’ha mai conosciuto. Non quello romantico, almeno. L’unica persona che ama più di se stessa è Hope, sua figlia.
Quando i due si incontrano, in una delle tante sere nevose di New York, è più uno scontro, ma il destino, unito alla magia del Natale, mostrerà loro che non c’è un momento giusto per incontrare la nostra metà. Può succedere quando credi che tutto sia finito, e la vita torna a sorriderti o risplende per la prima volta come una supernova.


Estratti 

[…] Forse ci accorgiamo di essere davvero soli quando qualcuno ci mostra com’è non esserlo. 

[…] Voglio che sia mia. E farla mia in tutti i modi possibili. 

[…] A volte ti senti incompleto e non sai cosa ti manca. 
Il più delle volte è qualcuno. Qualcuno che ti rimetta a posto, facendoti restare te stesso.






Biografia delle autrici 
Erika Cotza, classe 1988, è nata a Cagliari e cresciuta in un piccolo paesino della Sardegna. Diplomata al liceo scientifico, adora la natura e gli animali. I suoi libri pubblicati: Per te, questo e altro; Sei tu quella giusta; Sai ciò che provo; Massage; Insopportabile: la trilogia; I tuoi occhi; Perfetta.

Sara Purpura nasce a Palermo nel 1981. Coltiva da sempre la passione per la scrittura, ma il destino la mette di fronte a una scelta ed è costretta a riporre le idee nel cassetto per un po'.
In questo frattempo non smette mai di scrivere, perché questo è il modo in cui si sente libera. Quando decide di farsi conoscere tramite i social network, inizia quest’avventura pubblicando per la Genesis Publishing. I suoi romanzi, Profumo di zagara e Oltre il buio, hanno ottenuto un discreto successo grazie al passaparola dei lettori.
Il dono della felicità è il suo primo lavoro da self, cui è seguito La mia luce sei tu, sequel di Oltre il buio, e Le ombre del cuore, l’ultimo capitolo della sua trilogia “Buio e Luce”. Ha poi pubblicato Come il sole di notte: un romance ad ambientazione storica con cui si è misurata per la prima volta. Tutto il tempo del mondo, infine, è il primo volume della sua nuova trilogia New Adult “A time for love Trilogy”.
Sposata e madre di due figli che adora, Sara ama leggere qualsiasi cosa. Per questo si definisce una lettrice onnivora.
“Chi legge vive storie, che non potrebbe vivere in una vita sola” è il suo motto. Crea storie che le piacerebbe leggere e si emoziona mentre lo fa, sperando di riversare nei suoi racconti parte della trepidazione che prova scrivendoli. Ama i romance, i grandi romanzi d'autore, i classici e gli storici. Scrive, legge e ama. La sua vita si ciba di questo.

xoxo,
Giada
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