mercoledì, dicembre 14, 2016

RELEASE BLITZ OF DARK SURRENDER BY RACHEL VAN DYKEN

Buona sera, bloggers e lettori! Ecco il release blitz del momento di un'autrice che è nella mia wishlist da secoli, ma che devo ancora acquistare... Chi sarà mai? Sì, è proprio Rachel Van Dyken, arrivata in Italia con la trilogia di "Ricordati di perdonare". Buona lettura!




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Blurb
Never met a male siren before?
You're about to....
Non avete mai incontrato un tritone prima d'ora?
State per incontrarlo...

I grew up as a prince...
And lead the life of a King. 
Sono cresciuto come un principe...
E conducevo lo stile di vita di un Re.

There isn't anyone or anything that doesn't want me, that isn't attracted to me. They can't help it. And I sure as hell don't want them to. I live for their lust, I crave touch like an addiction, I make them beg on their knees for one, simple, caress.
As a male siren it's my job to feed off emotion.
And I was happy to do it.
I am happy to do it. 
Non c'è niente o nulla che non mi voglia, che non sia attratto da me. Non possono farne a meno. E io, sicuramente non voglio che smettano. Vivono per la loro lussuria, desidero il loro tocco come una droga, li faccio inginocchiare ai miei piedi solo per una semplice carezza.
Come tritone è il mio lavoro cibarmi di emozioni.
Ero felice di farlo.
Sono felice di farlo.

What I'm not happy about? Being told I have to mate with some withering human and stay loyal to that one person for the next few centuries. There's a war coming and being the idiot I am--I offered to take one for the team in order to help a friend.
Now my sexual appetite is taking a freaking kick in the nuts.
And I'm left wondering if it's worth it.
If she's worth it, with messy hair and dirty human hands.
But I have a world to save.
A job to do. 
Di cosa non sono felice? Che mi venga ordinato di fare amicizia con qualche altezzoso umano e rimanere fedele alla stessa persona per i prossimi secoli. C'è una guerra che sta per scoppiare e, da idiota quale sono, ho deciso di offrirmi come colui che aiuterà i suoi amici.
Adesso il mio appetito sessuale ha ricevuto un calcio nelle palle.
E mi chiedo se ne valga la pena.
Se lei ne vale la pena, con i suoi capelli spettinati e le sue lerce mani umane.
Ma ho un mondo da salvare.
Un lavoro da compiere.

Now, if only, she would just let me do it rather than fighting me at every turn. I've lived lifetimes as the most irresistible being on the planet.
Only to meet my match.
With one.
Measly.
Human.
They say hells hot. They're wrong.
Because Hope, my little human, is way hotter.
And before this is over--she may just singe me alive.
Ora, se solo lei mi lasciasse fare quello che devo fare invece di mettermi i bastoni tra le ruote, sarebbe utile. Ho vissuto decine di vite come l'uomo più irresistibile del pianeta.
solo per incontrare la mia compagna. 
Una semplice.
Umana.
Loro dicono che è sbagliato. Non me ne frega un cazzo.
Perché Hope, la mia piccola umana, è decisamente bellissima.
E prima che tutto questo finisca, riuscirà a mandarmi a fuoco.



Excerpt 

Estratto

To say I was pissed.
Ero infastidito.
To say I was angry
Ero incazzato.
To say I was intrigued. 
Ero intrigato.

I couldn’t decide which emotion was going to win out, which made her all the more exciting. Sirens, for the most part, kept their physical appearance at a five. On a scale of one to ten, a five meant that you were clearly above average but not to the point that a person would literally sell a kidney and spleen in order to sleep with you.
No, the selling of body parts came at six.
Seven meant they were willing to commit a crime and sell body parts.
Eight was when they neared the wailing stage. I typically called it bartering, where they asked what they could possibly do in order to gain just one taste, anything, anything at all!
Nine was a rarity. I was a nine when I was tired, when I wanted a piece of ass from someone hot, and I didn’t want to make a big fuss over it. But a nine was dangerous because showing myself at a nine made it easier to wipe the individuals’ memories. Meaning I was more than likely cursing them to a life where they would never settle down because they’d be stuck comparing me to some sad human male with a beer gut, and he’d always fall short.
Even the Toms fell short.
Tom Brady. 
Non riuscivo a decidere quale emozione prevalesse, quale la rendesse più eccitante. Le sirene e i tritoni mantengono la loro apparenza fisica fino a cinque. In una scala da uno a dieci, un cinque significava che tu eri molto sopra la media ma non al punto che quella persona ti avrebbe rapito o avrebbe provato melancolia per fare sesso con te.
No, la vendita delle parti del corpo giungeva al sei.
Il sette significava che erano sul punto di commettere un crimine e di vedere le loro parti del corpo.
L'otto si aveva quando si desiderava essere su un palco. Io lo chiamavo bartering di solito, dove loro mi chiedevano cosa potevo fare per assaporare le parti del corpo di uno solo di loro, di tutto avrebbero fatto, qualsiasi cosa!
Il nove era una rarità. Io raggiungevo il nove quando ero stanco e volevo scopare qualcuno di figo, e non volevo che facessero storie per questo. Ma il nove era pericoloso perché mostrare me stesso al livello nove rendeva più facile cancellare la memoria delle persone. Significava che era più facile che io li maledissi con una vita nella quale loro non si sarebbero sposati e non avrebbero messo su famiglia perché avrebbero continuato a paragonarmi a qualche triste essere umano che sapeva di birra e lui aveva detto che non ne era all'altezza.
Perfino Tom non si riteneva alla sua altezza. 
Tom Brady.



Tom Hardy.
You get the picture.
In my entire existence, I’ve pulled a nine maybe four times. And each time I felt regretful — after all the sex had never been worthy of ruining some pathetic human’s chance at love.
And tens?
Tens weren’t done. To become a ten in front of a human would be the equivalent of a human discovering the sweetest tasting sin, the most physical and emotional ecstasy known over and over again. Add that in with good looks that made women, men, plants, atoms — you get the picture — full-on weep, and it just wasn’t done.
Never.
In fact, some might say it was forbidden.
I’d never been tempted. 
Until five minutes ago. 
Tom Hardy.
Hai capito di chi sto parlando.
In tutta la mia vita, ho raggiunto il nove per ben quattro volte. E ogni volta me ne sono pentito - dopo tutto il sesso che avevo fatto e che ne valeva la pena, ero stato in grado di rovinare la vita di qualche essere umano di impedirle di innamorarsi.
E i dieci?
I dieci non si facevano. Diventare un dieci di fronte ad un umano significava per quest'ultimo assaggiare il più dolce peccato, l'estasi più fisica mai conosciuta ancora e ancora all'infinito. E in aggiunta a ciò, la bellezza di certe donne, uomini, piante, atomi - mi hai capito, no?- in piena fioritura, rendeva impossibile fermare il processo che innescava.
Mai.
Infatti, alcuni direbbero che è proibito.
Ma non sono mai stato tentato.
Fino a cinque minuti fa.



I was currently at an eight, flirting with a ten, and she’d finally succumbed enough to fall to her knees, but when she glanced up, she blinked a few times then stood. “Sorry, I don’t know what happened.”
The hell?
I did a double take, my eyes narrowing as she shuddered before me, but still, nothing. No weeping. No sudden burst of adoration.
Nine, here I come.
I exhaled as I allowed my hair to go pure gold and my eyes to turn a shade of amber that looked like a never-ending ring of fire around my blue iris. I released waves of energy that I could see pulsing from my body with each exhale, and I was aware that she was being assaulted with my scent, a mixture of rain, fresh air, and finally a deep sweet chocolate.
The most addicting scents known to mankind.
The most cleansing scents to a human.
Her eyes widened as she gulped and then squeezed them shut and covered her face with her hands, her knees knocked together as she swayed. 
Ero con un otto, stavo flirtando con dieci e lei avrebbe provato abbastanza sofferenza da inginocchiarsi, ma quando alzò lo sguardo, strizzò l'occhio un paio di volte e poi rimase immobile. "Scusa, non so cosa sia successo."
Assottigliai gli occhi, accorgendomi che lei stava tremando di fronte a me, ma no, ancora niente. Nessun pianto. Nessuna improvvisa esplosione di adorazione.
Nove, arrivo.
Presi un respiro profondo e lo espulsi fuori dai polmoni, mentre lasciavo che i miei capelli assumessero le tonalità dell'oro e i miei occhi assumessero il coloro dell'ambra, come un inestinguibile cerchio di fuoco attorno al mio iris blu. Rilasciai onde di energia che potevo vedere pulsare dal mio corpo ad ogni esalazione, ed ero consapevole che lei stava venendo assalita dal mio profumo, un misto di pioggia, aria fresca e un dolce aroma di cioccolato nero.
Il profumo più seducente conosciuto dall'essere umano.
Il profumo più purificante che potesse attrarre un uomo.
I suoi occhi si allargarono mentre sobbalzava e apriva e chiudeva gli occhi a intermittenza, poi si coprì gli occhi con le sue mani, le sue ginocchia cedettero e svenne.


“Open your eyes, human!”
“I-I’d rather not,” she said in a weak voice.
“Now!” The walls of the room shook causing a shriek to explode between her lips, and suddenly she was moving towards me and launching her plump body into the air.
Directly onto mine.
Mine.
My body. 
"Apri gli occhi, umana!"
"P-Preferirei di no." disse con un filo di voce.
"Adesso!" Le pareti della stanza oscillavano provocando una paura spaventosa che esplose nelle sue labbra, e improvvisamente lei si stava muovendo nella mia direzione e lanciando il suo corpo nell'aria.
Proprio sopra al mio.
Il mio.
Corpo.

Without any other option, I braced myself for her impact. Not that she could physically harm me, it was more of a mental brace of, oh shit the woman might be plump, but she moved with the speed of a torpedo.
I caught her in my arms.
The shaking stopped.
Her hands clung to the front of my shirt, her breathing was unsteady, her body sweaty, hot, and curvy.
I appreciated all types of beauty.
Even hers.
I would have preferred a small mate, one that I could terrify into submission — one I had no risk of falling in love with.
Because a siren in love — was a dangerous thing.
And a part of me wondered if that was what Cassius had planned all along. In order for me to be at my strongest, I needed to be in love.
Something I’d never experienced in all of my years of living, screwing, and toying with males and females alike. 
Senz'altra alternativa, mi maledissi per quell'impatto. Lei non poteva ferirmi fisicamente, mi stava facendo male in un altro modo, oh cazzo la donna poteva essere rotondetta, ma si muoveva alla stessa velocità di un torpedo.
La presi tra le mie braccia.
Il tremolio si fermò.
Le sue mani si fermarono sulla mia maglia, il suo respiro era irregolare, il suo corpo caldo e sudato e curvy.
Apprezzo ogni forma di bellezza.
Anche la sua.
Avrei preferito un'anima gemella più piccola, una che potevo spaventare e sottomettere - una della quale non mi sarei potuto innamorare.
Perché una sirena innamorata - era pericolosa.
E una parte di me si chiedeva se Cassius avesse già pianificato tutto questo tempo fa. Affinché io fossi al mio massimo, avevo bisogno di essere innamorato.
Qualcosa che non avevo mai sperimentato in tutti i lunghi anni della mia vita, scopando e usando come giocattoli sia donne che uomini, senza alcuna distinzione.

“What.” I gave her a menacing glare. “The hell, do you think you’re doing?”
“I’m scared of earthquakes,” she whispered, licking her lips repeatedly until I thought I was going to go mad with the motion of her tongue sliding across the pink of her mouth. “Terrified, actually.”
“This is Seattle.” I was still holding her, for reasons beyond my realm of understanding.
“They say the next earthquake is going to be really big and half of downtown is going to slide into the Puget Sound, so excuse me for being scared!”
“And you live downtown?”
“Well… no.” Her brown eyes focused in on mine.
“Then you must visit there often?”
“No.”
I sighed impatiently. “So your fears are completely unfounded and illogical. Simply stop fearing it.”
“Easy for you to say.”
“I tire of holding you, human.” The lie fell easy; in fact, I had forgotten I was holding her until she fidgeted in my arms like she was the offended party, when I was the one who had just been assaulted. “The only thing you need to fear is me.”
“Because you…” She sighed. “You’re going to sacrifice me?”
I tried to hold the laugh in. 
Le lanciai uno sguardo minaccioso. "Cosa cazzo pensi di fare?"
"Ho paura dei terremoti" disse pianissimo, passandosi la lingua sulle labbra senza sosta fino a quando pensai di impazzire a causa del movimento della sua lingua che passava sul rosa delle sue labbra. "Mi terrorizzano, a dire il vero."
"questa è Seattle." La stavo ancora tenendo fissa, per ragioni che esulavano la mia capacità di comprensione.
"Dico che il prossimo terremo sarà così tanto grande che distruggerà metà del sobborghi che li farà scivolare nel Puget Sound, perciò mi sembra una scusa abbastanza ragionevole per giustificare la mia paura!"
"Vivi nei sobborghi?"
"Beh... no." I suoi occhi marroni si concentrarono nei miei. 
"Allora vieni qui spesso?"
"No."
Sbugfai spazientito. "Le tue paure sono totalmente illogiche e infondate. Smetti semplicemente di temere tutto cio."
"E' facile da dire per te."
"Mi sono stufato di abbracciarti, umana." La bugia cadde a pennello, infatti avevo dimenticato che la stavo stringendo fino a quando lei non mi ha allontanato da sé come se l'avessi offesa, quando qui ero io l'unico ad esser stato assalito. "L'unica cosa di cui devi aver paura sono."
"Perché tu.... Mi sacrificherai?"
Tentai di trattenere una risata di scherno.

But it was all too ridiculous.
“Yes.” I nodded seriously, my lips twitching with the urge to smile. “The process will be painless. I’ll tie your hands and feet to the bedposts — strip you naked, and then plunge an immortal sword into your heart. You’ll need to repeat the words ut animam meam and then once you drink my blood — if it accepts you, you will live.”
Her face paled as she struggled to get out of my arms.
And then I lost it, dropping her back to her feet, laughing so hard I felt my body shook with it.
“I don’t even remember the phrase!” Her wild eyes darted between me and the bed, clearly not catching on. Joke. It was a joke.
Ma era tutto troppo ridicolo.
"Sì." le dissi seriamente, le mie labbra che si sforzavano di non piegarsi per lasciar fuoriuscire la risata che stavo trattenendo. "Il processo sarà indolore. Ti legherò le mani e i piedi ai lati del letto - nuda, e poi infilzerò la mia immortale spada nel tuo cuore. Ti ripetirò le parole ut animam meam e una volta che avrei bevuto il mio sangue - se non lo rigetterai, vivrai."
La sua faccia impallidì mentre cercava di divincolarsi dalle mie braccia.
E poi la persi, la lasciai cadere ai miei piedi, ridendo così forte che il mio corpo virbava.
"Non mi ricordo nemmeno la frase" I suoi occhi selvaggi dardeggiarono tra me e il letto, chiaramente non comprendendo. Scherzo. Era uno scherzo.

“Well,” I lifted a shoulder and shrugged. “Then I guess you die.”
“But—”
“Better do it quickly, less pain that way.”
“What about the plants?”
My smile froze. “Either you’re extremely simple minded or mentally ill. What the hell are you talking about?”
“The—” She tugged at her low ponytail. “The plants, you know, around the grounds. I take care of them and Cassius—” Her eyes lit up. “Cassius said I was getting a promotion, so sorry, but you can’t kill me.”
I grinned. “Okay.”
She frowned.
I was still confused how she was shielding herself from my essence, but already I was mentally drained from the energy it took to get her to worship me — instead I returned to my normal everyday state and held out my hand.
"Bene." Scrollai le spalle e le dissi: "Poi temo che morirai."
"Ma -"
"E' meglio fare in fretta, sentirai meno male."
"Cosa mi dici delle pianti?"
Il mio sorriso si congelò. "O sei di mente estremamente semplice o malata di mente. Di cosa cazzo stiamo parlando?"
"Del..." si prese la coda tra la mani. "Le piante, sai, nei giardini. Mi prendo cura di loro e Cassusu..." I suoi occhi si illuminarono. "Cassius mi ha detto che avrei avuto una promozione, perciò mi spiace, ma non puoi uccidermi."
Sbottai un "Va bene." seccato.
Fece una smorfia.
Ero ancora confusa dal motivo per il quale lei si stesse schermando dalla mia essenza, ma io avevo sottratto a lei già abbastanza energia da spingerla a venerarmi - invece ritornai al mio stato quotidiano e le porsi la mano.

She stared at it.
“Take my hand.”
“No.” She swallowed. “I think I’ll just wait for Cassius.”
“He’s already mated.”
Her eyes narrowed. “I’m not mating him.”
“No.” This, this was my favorite part, watching humans try to logically put together all of the pieces of the puzzle only to realize their brains were too small to comprehend the different parts they held, the angles, the colors, “You’re going to mate with me.”
I expected her to cry.
Maybe throw something.
Instead, she froze and then with a scream ran head first directly into my body sending me sailing backward against the marble floor.
I was caught unaware.
Meaning, I barely had time to stop myself before my head slammed back against the hard ground.
She tried to run toward the door.
Lei la fissò.
"Prendi la mia mano."
"No." rifiutò: "Penso che aspetterò Cassisu."
"Lui ha già un'anima gemella."
I suoi occhi si assottigliarono: "Non lo voglio aspettare per quello."
"No." Questa, questa era la mia parte preferita, guardare gli umani provare a mettere illogicamente insieme i pezzi del puzzle solo per realizzare di essere troppo insignificanti per comprendere le differenti parti che avevano dentro di sé, gli angoli, i colori. "Tu ti accoppierai con me"
Mi aspettavo che scoppiasse a piangere.
Forse lanciarmi addosso qualcosa.
Invece, lei si bloccò e poi con un urlo mi colpì con il suo corpo, facendomi rimbalzare contro il marmo del pavimento.
Ero stato colto alla sprovvista.
Infatti, avevo avuto sì e no il tempo di fermarmi prima che la mia testa colpisse il duro pavimento. 
Lei provò a scappare verso la porta.

“Cat and mouse.” I sighed from my position on the ground. “I always did like foreplay.”
She jerked against the doors with fervor, I’d give her that, but they wouldn’t budge.
Not until she was mine.
Not until the doors sensed my blood running through her veins.
“Why won’t it open?” Her voice was strangled as pieces of her hair fell out of its restraint and brushed against her shoulders. “You can’t keep me here forever.”
“I can.” I yawned. “I will.”
"Il gatto e il topo." dissi con un ghigno, dalla mia posizione sul pavimento. "L'ho sempre fatto come preliminare."
Lei andò addosso alla porta con fervore, glie l'avrei dato.
Ma non finché lei non fosse stata mia.
Non finché le porte dei sensi del mio cuore non si fossero aperte e avessero scorso nelle mie vene.
"Perché non si apre?" La sua voce era strangolata come i ciuffi di capelli che cadevano sulle sue spalle. "Non puoi tenermi qui per sempre."
"Posso." sbadigliai. "E lo farò."




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ABOUT THE AUTHOR
Rachel Van Dyken is the New York Times, Wall Street Journal, and USA Today Bestselling author of regency and contemporary romances. When she's not writing you can find her drinking coffee at Starbucks and plotting her next book while watching The Bachelor.

She keeps her home in Idaho with her Husband, adorable son, and two snoring boxers! She loves to hear from readers!

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xoxo,
Giada

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