venerdì, settembre 11, 2015

RECENSIONE di Harry Potter e la Pietra Filosofale di J.K. Rowling

Buon pomeriggio, bloggers e lettori! Oggi ho finito di leggere il primo libro della saga di Harry Potter, e in questo post troverete non solo la recensione ma anche le riflessioni che ho fatto durante la lettura. Mi sono sentita come quando ho iniziato a leggere fantascienza, iniziata ad un nuovo mondo magico che mi chiedo per quale motivo ho aspettato così tanto a visitare. Non temete, quando avevo 11-12 anni leggevo i romanzi del club delle babysitter e romanzi d'avventura vari, ma non ho letto Harry Potter. E me ne pento amaramente. Mi pento di non averlo letto da piccola, perciò spero che leggendolo da adulta, di riuscire a cogliere quella bellezza e quella magia che sono tipici della penna di J.K. Rowling.

PREMESSA
Ho comprato questo libro l'anno scorso come premio per un esame passato, ho rimandato molto la sua lettura perché ho avuto molti impegni, ma cinque giorni fa ho detto: no, adesso leggo anche questa saga (per i nuovi arrivati che ancora non mi conoscono: sto leggendo la saga di George Martin, la trilogia di Hyperversum di Cecilia Randalla, la saga della Casa della Notte di PC & Kristin Cast e oggi mi accingo a cominciare la quadrilogia della Armentrout, la serie Lux) e mi sono ripetuta (più volte): PERCHE' CAVOLO NON L'HO LETTO PRIMA!?

*NUOVA EDIZIONE DELLA SALANI*

TRAMA (da Goodreads)
Harry Potter è un predestinato: ha una cicatrice a forma di saetta sulla fronte e provoca strani fenomeni, come quello di farsi ricrescere in una notte i capelli inesorabilemente tagliati dai perfidi zii. Ma solo in occasione del suo undicesimo compleanno gli si rivelano la sua natura e il suo destino, e il mondo misterioso cui di diritto appartiene. Un mondo dove regna la magia; un universo popolato da gufi portalettere, scope volanti, caramelle al gusto di cavolini di Bruxelles e ritratti che scappano...

RECENSIONE
La saga di Harry Potter è il più grande capolavoro letterario di tutti i tempi, e nonostante io l'abbia letto in netto ritardo, sono felice di averlo fatto perché non avrei potuto goderne la bellezza. Questo libro è splendido, chiaramente è indirizzo ad un pubblico per bambini, ma può essere letto anche da un adulto, che può cogliere significati e indizi che un bambino di dieci anni può non cogliere alla prima lettura. Con questa prima recensione, spero di entrare finalmente a pieno titolo nei Potterheads. Sapete che troverò il tempo di leggere tutta la saga, anche se dovrò impiegare il poco tempo libero che avrò finito quest'anno di esami faticosi. La voglio finire di leggere e la leggerò tutta. Harry Potter è un bambino di dieci anni particolare: i suoi genitori sono morti in un incidente d'aiuto (così dicono i suoi zii Petunia e Veronon Dusley) che finisce sempre nei guai e compie gesti assai bizzarri che lo fanno finire sempre in punizione. Harry non è amato dai suoi zii, che non solo osteggiano la sua naturale inclinazione per la magia, cosa che si verificherà in svariati momenti, ma tenteranno anche di evitare che lui vada a Howgarts, la Scuola di Magia facendolo spostare continuamente da casa sua ad una casetta nel bel mezzo del mare fino alla sua "casa" di Privet Drive. I genitori di Harry però non sono morti in un incidente d'auto e non erano dei semplici, comuni umani (i "Babbani") e l'unico ricordo che Harry conserva di quando era piccolo è un lampo di luce verde e una voce sibilante che rideva. Voldemort. Ovvero Colui-Che-Non-Può-Essere-Nominato. Il mago che è passato al Lato Oscuro. Harry dovrà vedersela a scuola con Severus Piton, il professore che punta alla cattedra di Difesa contro le Arti Oscure, ma prima ancora dall'odioso cugino Dudley e da suo zio Vernon, che odia la magia e ritiene inutile e bizzarro tutto ciò che non può ricondurre alla ragione.

Il primo libro di Harry Potter, pensato per un pubblico di bambini, tratta tematiche forti, come la morte dei genitori per mano di Voldermort e anche la dura vita che Harry ha dovuto passare con i suoi zii, ma parla anche della nascita del Golden Trio: Harry, Hermione Granger e Ronald "Ron" Weasley. Il che mi viene un dubbio: insomma, ho capito che il nome del professore Quirrell era ispirato allo scoiattolo (squirrell, in inglese ndr) ma soltanto ora mi rendo conto che Weasley mi ricorda Weasel, non so come si dica in italiano, in inglese so che si dice Ferret. Comunque mi è piaciuto così tanto che sto pure pensando di farci la mia tesi di laurea su questo libro *---*

Vi lascio con una citazione tratta dalla saga più amata di tutti i tempi, ti fa un baffo la Rowling, EL James!:
"Essere stati amati così intensamente ci da' una sorta di protezione anche quando la persona che ci ha amato non c'è più. E' una cosa che ti resta dentro, nella pelle."

"Esistono molti tipi di coraggio." disse Silente sorridendo: "Affrontare i nemici richiede notevole ardimento. Ma altrettanto ne occorre per affrontare gli amici"

Giada

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